Sbadigli continui: cause dello sbadigliare spesso

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Quando si è stanchi o semplicemente annoiati, una delle reazioni fisiologiche più comuni e naturali è quella di sbadigliare; si tratta di una reazione (o meglio, di un “riflesso”) che appartiene non soltanto agli esseri umani ma anche a molte altre specie animali, che utilizzano lo sbadiglio come codice comunicativo o per soddisfare una precisa esigenza fisiologica. Di solito, rappresenta un episodio isolato, che si verifica di tanto in tanto, quando subentrano noia, stanchezza o sonnolenza. In alcuni casi, però, può capitare di sbadigliare molto spesso o eccessivamente; in tal caso, lo sbadiglio continuo potrebbe essere un sintomo collegato ad un qualche disturbo o ad una patologia. Di seguito, vediamo cosa c’è da sapere in merito e quali sono le eventualità da prendere in considerazione.

Cos’è uno sbadiglio?

Sbadigliare è un processo fisiologico, sostanzialmente involontario, che si concretizza in due momenti successivi: la prima coincide con una profonda inspirazione (durante la quale i polmoni si riempiono di aria), seguita poco dopo dall’espirazione necessaria ad espellere l’aria inspirata. Pur essendo, in apparenza, un fenomeno semplice, il riflesso respiratorio è caratterizzato da una meccanica alquanto complessa, in quanto coinvolge numerose strutture (organi e muscoli di vario tipo).

L’aspetto più interessante dello sbadiglio è la sua natura involontaria (non si può sbadigliare a comando); in aggiunta, non se ne conoscono le reali cause: a tal proposito, sono state formulate numerose teorie, nessuna delle quali in grado di spiegare con esattezza i fattori che scatenano questo fenomeno. Ad oggi, diversi studi sostengono che, in linea di principio, sbadigliare sia funzionale al mantenimento di determinati parametri di efficienza fisica.

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Da questo punto di vista, lo sbadiglio avrebbe soprattutto una funzione fisiologica, confermata anche dal fatto che si manifesta perlopiù nelle fasi immediatamente precedenti i periodi di riposo che si susseguono nel ciclo circadiano. Non di meno, secondo alcuni, sbadigliare avrebbe anche una funzione ‘sociale’, ovvero quella di comunicare apatia e noia, in risposta a precisi stimoli neurologici.

Gli studi clinici, però, non hanno ancora confermato questa ipotesi, che resta alla base della curiosa ‘contagiosità’ del fenomeno; tendenzialmente, infatti, basta veder sbadigliare un altro individuo per fare lo stesso a propria volta. Probabilmente, questo genere di reazione può essere attribuito al fatto che il riflesso respiratorio è in grado di attivare alcune aree del cervello connesse con la stimolo di imitazione motoria, al punto da spingere a sbadigliare anche in assenza di stimoli fisiologici veri e propri.

Sbadigli continui cause

La frequenza con la quale si sbadiglia raramente rappresenta un problema di salute o un ‘campanello d’allarme’, sintomatico di condizioni fisiologiche più significative. Di per sé, sbadigliare di continuo non ha cause specifiche o ben definite; in genere può essere attribuito a fattori di vario tipo, perlopiù associati agli effetti della mancanza di sonno come, ad esempio:

  • Stanchezza, affaticamento o sonnolenza;
  • Privazione o mancanza di sonno, dovute ad insonnia, stress o una variazione dei turni di lavoro;
  • Disturbi del sonno che, a loro volta, possono provocare stanchezza e sonnolenza.

Lo sbadiglio frequente può essere un effetto collaterale di terapie farmacologiche per il trattamento di patologie quali ansia o depressione, come quelle che prevedono l’impiego degli “Inibitori Selettivi del Reuptake di Serotonina” (un tipo di antidepressivo). È stato infatti dimostrato che nei soggetti sottoposti a questo tipo di trattamento, gli sbadigli continui non possono essere attribuiti esclusivamente alla mancanza di sonno.

Sbadiglio sintomo: se spesso può esserci un motivo?

Forte stanchezza e carenza di sonno restano le principali cause di sbadigli continui, che si ripetono con frequenza inconsueta ed eccessiva. Talvolta, però, possono sussistere motivi più seri alla base di una tale condizione (benché si tratti di eventualità piuttosto rare); tra questi vi è una reazione vasovagale, ossia la stimolazione del nervo vago durante la quale il battito cardiaco e la pressione sanguigna calano significativamente; la reazione può essere indotta da tosse forte, dolore, surriscaldamento, alzarsi troppo velocemente e disidratazione.

Nei casi più gravi, la reazione vasovagale subentra in presenza di un infarto o una dissezione dell’aorta. Anche diversi problemi cerebrali (ictus, epilessia, sclerosi multipla o epilessia), così come l’insufficienza epatica, possono comportare sbadigli frequenti. Più di rado, il fattore scatenante può essere rintracciato in una condizione o una patologia che provoca disordini nella regolazione della temperatura corporea. Sbadigliare sempre può rappresentare una condizione fastidiosa, anche dal punto di vista sociale: un disturbo fisiologico, infatti, rischia di essere frainteso quale segno di noia o poco rispetto.

Per questo, il consiglio è anzitutto quello di cercare di migliorare la qualità del riposo, a partire dalla routine che precede il momento in cui ci si mette a letto (pasti leggeri, niente dispositivi elettronici o a luce blu per un’ora e altre ‘buone abitudini’ facili da mettere in pratica). Naturalmente, utilizzare un supporto di qualità, in grado di garantire un buon comfort e limitare i potenziali disturbi del sonno può essere utile per sbadigliare meno durante il giorno. A tale scopo, l’utilizzo di cuscini memory, come quelli disponibili nel catalogo online dell’e-commerce di Inmaterassi.it, è certamente una delle opzioni più valide.

Lo stesso materiale, per via delle notevoli proprietà elastiche ed igienico sanitarie, viene impiegato anche per realizzare le imbottiture di comodi materassi, ideali per chi è abituato a dormire su un fianco – o a pancia in giù – e ha bisogno di un supporto uniforme e confortevole. Queste ‘contromisure’ sono solitamente funzionali a riposare meglio e, di conseguenza, a ridurre gli sbadigli, almeno quelli riconducibili più o meno direttamente a stanchezza e fatica.