Cos’è la dysania? Quando alzarsi dal letto diventa difficile

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Immagina di svegliarti al mattino, ma sentirti incollato al materasso, non perché sei troppo stanco, ma perché tutto di te vuole restare lì. Questa sensazione ha un nome: dysania, o talvolta clinomania o clinofilia. Potrebbe sembrare qualcosa di innocuo, persino piacevole: chi non vorrebbe crogiolarsi a letto?

Eppure, questo desiderio insistente di non alzarsi può nascondere altri significati: in un mondo che ci spinge continuamente a fare di più, non riuscire a lasciare il letto potrebbe indicare una battaglia interiore con lo stress o con un equilibrio di vita che merita attenzione. Inoltre, sorprendentemente, passare troppo tempo a letto potrebbe compromettere la qualità del sonno notturno, anziché migliorarla.

Perciò, mentre coccolarsi sotto le coperte può sembrare allettante, è importante riconoscere quando diventa un ostacolo piuttosto che un piacere e capire meglio come gestire quei momenti di resistenza.

Cos’è la dysania?

Sentirsi completamente incapaci di abbandonare il letto al mattino ha un nome. Questo fenomeno è infatti noto come dysania e rappresenta non solo una difficoltà estrema, ma anche una sorta di magnetismo che ci trattiene tra le lenzuola. È interessante notare come la dysania sia spesso collegata alla clinomania, che è un desiderio insaziabile di restare sotto le coperte. Anche se questi termini non sono ancora universalmente accettati nel mondo medico, sono comunque utilizzati per descrivere questo comportamento.

C’è anche chi parla di clinofilia, cioè il passare un tempo eccessivo a letto, di giorno come di notte: questo non significa necessariamente dormire di più, piuttosto, è un piacere persistente di stare al letto, anche se non ci sono effettive esigenze di riposo.

È importante capire che dysania, clinomania e clinofilia non sono considerate malattie a sé stanti, ma potrebbero essere il sintomo di qualcosa di più profondo. Purtroppo la comunità scientifica non è ancora unanime nel collegare direttamente questi termini a specifiche condizioni cliniche. Le ricerche in merito sono piuttosto scarse e questo rende complessa la comprensione totale del problema.

Le persone che sperimentano la dysania affrontano una battaglia con un bisogno impellente di non lasciare il letto e spesso, a questa condizione si accompagnano altri sintomi, come un’eccessiva sonnolenza diurna o una persistente sensazione di stanchezza.

Per capire quanto è un tempo eccessivo da passare a letto, occorre tener conto di fattori come età e stato di salute: gli esperti raccomandano di riservare il letto esclusivamente per dormire e attività intime, per migliorare la qualità del sonno notturno. Considerando che il fabbisogno di riposo per un adulto è tra le sette e le nove ore, restare a letto oltre questo intervallo potrebbe non essere ideale.

Cosa provoca la difficoltà di svegliarsi la mattina

Passare troppo tempo a letto potrebbe indicare qualcosa di più profondo, un campanello d’allarme per condizioni mediche nascoste come la depressione. Questa patologia non si limita a un malessere mentale, ma si manifesta in diversi modi: perdita di interesse verso le attività quotidiane, alterazioni del peso, problemi nel dormire e una stanchezza perenne. Questi sintomi possono rendere il letto un rifugio, trasformando il desiderio di restarci in un vero e proprio ostacolo quotidiano.

Ma non solo la depressione può portare a restare incollati al materasso. C’è anche l’ipersonnia, un disturbo caratterizzato da una sonnolenza eccessiva che persiste anche durante il giorno. Chi soffre di ipersonnia non riesce a dormire bene durante la notte e tende a cadere addormentato involontariamente durante il giorno, rendendo complesso lasciare il letto al mattino.

Altre condizioni di salute, sebbene meno studiate, potrebbero contribuire a passare più tempo a letto, come ad esempio, l’inerzia del sonno provoca una sensazione di torpore al risveglio, compromettere le capacità cognitive e rendere difficile alzarsi.

Patologie come la sindrome da stanchezza cronica e la fibromialgia possono causare un affaticamento estremo e dolore persistente: chi ne soffre spesso sperimenta un sonno non ristoratore, trovandosi a dormire più a lungo e a rimanere a letto per cercare sollievo dall’esaurimento.

Queste condizioni sottolineano quanto sia importante esplorare le ragioni alla base della voglia di non alzarsi dal letto. Capire le cause iniziali di questa difficoltà può fare la differenza nel migliorare non solo la qualità del sonno, ma anche la qualità della vita quotidiana.

Possibili soluzioni

Passare troppo tempo a letto può influire negativamente su sonno e benessere fisico: trascorrere ore e ore sotto le coperte può disturbare il sonno notturno, rendendo difficile dormire serenamente. Infatti, la ricerca suggerisce che limitare il tempo passato a letto può aiutare chi soffre di insonnia a migliorare la propria qualità del riposo.

Restare immobili a lungo sul materasso può portare anche alla formazione di piaghe da decubito, causate dalla pressione prolungata; non dimentichiamo, poi, che condurre una vita sedentaria può indebolire i muscoli, ridurre la densità ossea e compromettere il sistema immunitario. Aumentare l’attività fisica è un toccasana per contrastare questi effetti.

Poiché la tendenza a passare troppo tempo a letto può essere sintomo di problemi sottostanti, intervenire su questi può essere fondamentale. Ad esempio, chi soffre di depressione potrebbe trarre beneficio dalla psicoterapia o da farmaci specifici, come gli antidepressivi, ovviamente sotto prescrizione medica.

Adottare buone abitudini di “igiene del sonno”, inoltre, può aiutare a creare una routine salutare legata al sonno. Ci sono vari elementi chiave da considerare:

  • Seguire un programma di sonno regolare, andando a dormire e svegliandosi sempre alla stessa ora, anche nei fine settimana. La maggior parte degli adulti dovrebbe puntare a dormire tra le sette e le nove ore a notte.
  • Utilizzare il letto solo per dormire o per l’intimità, evitando di lavorarci o mangiarci. Mantenere una separazione tra letto e altre attività aiuta a associarlo al riposo.
  • Creare un ambiente di sonno ideale: la camera da letto dovrebbe essere buia, silenziosa, a una temperatura confortevole e con letti comodi (il consiglio è quello di controllare la nostra proposta di materassi in offerta). Accessori come tende oscuranti o macchine per il rumore bianco possono aiutare a eliminare luci e suoni indesiderati.
  • Dedicarci a momenti rilassanti prima di andare a letto, come fare un bagno caldo, leggere o meditare, può favorire il rilassamento.

Infine, non sottovalutare l’importanza di esporsi alla luce del sole e fare esercizio fisico durante il giorno: la luce naturale aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia, mentre l’attività fisica facilita l’addormentamento la sera.

Queste accortezze possono trasformare il rito del sonno in un’esperienza rigenerante, combattendo così la dysania e migliorando la qualità della vita nel suo insieme.

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